Flashback
“Dove sei?”
“Sto tornando” Starnuto
“DOVE SEI?”
“Lontano” Starnuto
“Con chi sei?”
“Con Nessuno” Starnuto Starnuto
“Ulisse disse lo stesso”
“Tu stai con Ulisse?” Starnuto
“No, ma sei molto tesa”
“Cosa vuoi da me?” Starnuto
“Tu non vuoi conseguenze”
“Sono confusa” Starnuto
“Ero confuso”
“Sto arrivando” Starnuto
“E’ Troppo tardi”
“Non mi sento in Colpa” Starnuto
“Ero terrorizzato!”
“Sono stata bene” Starnuto
“Troia!”
“Vaffanculo!” Starnuto
“Sei meschina”
“E tu menefreghista” Starnuto
“Hai un problema con chi ti vuole bene”
“Ogni tanto perdo il controllo… e lo voglio” Starnuto
“Ti ho sempre difeso da quello che sono”
“Non ti sei mostrato per quello che sei”
“Era troppo presto…”
“...O troppo tardi”
Ma aspetta ed ascolta,
perché è qui la chiave di Volta.
“Sei stupenda, sei magnifica
E credimi, non è solo per la fica.”
“Vil marrano, volgare duce,
Qui non vi è soltanto luce
ma anche tenebra,
ambigua ed oscena
che dal profondo vibra
di disperazione piena.
Non importa se non la vuoi vedere
che tanto essa si rivela.”
“Ti credo, per questo sarò il pioniere
oltre Maya, l’illusoria tela”
“Non mi credere, non essere arrogante
perché non di luce è tutto abbagliante
E quel caos non si controlla né scompare
Non si molla e spesso appare”
“Io mi fido e qui affermo il mio Credo
Ma sono il sole allo Zenit
Così, ben conscio, io non cedo
Tutto evolve senza frenit”
“E la T da dov’esce?”
“Da un bisogno arcano,
che anche la ragione inibisce
Ma che non rende tutto invano.
Siamo al culmine, alla svolta
Ecco il momento della rivolta
Nessun crimine è innocente
anche se si è nel giusto
anche se per te è niente.
Nessun giudice ci assolve
le pareti restan spoglie
quali pareti, tu mi chiedi?
Quelle della stanza dove siedi
Una stanza vuota che da sul nulla
Terribile per l’idiota
Per il sognatore culla
Gravida di aspettative
Satura di speranze,
Sfida per chi vola
oltre i cieli del tangibile
Ma fermate le rotative
Interrompete le danze
Ovunque il piscio cola
e gli occhi son saturi di bile
Di fuoco la stanza è piena
per le ustioni la pelle fuma
e dalla gola una cantilena:
La stanza sul nulla non è splendente
riflette solo una voglia ignorante.
Tutto è niente senza fede
Niente è tutto per chi crede
Ma non c’è fede, non c’è credo
non c’è inganno che non vedo.
Tutto è putrido e niente muore
Non mi fido più del tuo amore.
La stanza è tua adesso, questo è il mio lascito
Non più ti vesso, né i coglioni ti trito.
Rimettila a nuovo per il prossimo amante
Rendila accogliente nella luna calante
Io sono Sole e m’illumino d’immenso
Avrei voluto restare, ma con te no, non penso.
Perdona il livore
ma poco credo nel tuo dolore
non perché non lo veda o non lo senta
ma perché hai avuto una seconda occasione
e te ne sei fottuta
schivando ogni mia reazione.
Sei stata arguta
Ma hai soppresso la mia compassione.
Se vedi che barcolla,
Chiudi tu la stanza sul nulla
Ricorda però, non è lei che oscilla
ma la tua mente che crolla.”
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