Ad un certo punto accade. E' inaspettato ma devastante.
Lui guarda lei, con un sorriso sotto i baffi.
Lei guarda lui con il disgusto nel cuore.
“Oh mio Dio, ma cosa hai mangiato?”
“Non provare a buttarla su di me… COSA HAI MANGIATO TU!”
Cacca. Ovunque. Intangibile ma... presente.
“Siamo in due in macchina. Io non sono stata, quindi…”
“NEMMENO IO! SOLO PERCHE’ SONO UOMO DEVO ESSER STATO IO?”
“Va bene, non sei stato tu, ma per carità puoi tirare giù il finestrino?”
“Certo…”
E fu così che appena entrò l’aria, quell’aria che doveva essere ristoratrice,
entrambi si guardarono. E compresero.
“PORCA TROIA CHIUDI!!!! TIRA SU IL FINESTRINO!!!”
“LO STO FACENDO!!!”
Cacca. Ovunque.
Impregnata nei capelli, nei vestiti…
“Non impareremo mai, vero?”
“Mai. In un modo o nell’altro deve essere sempre colpa dell’altro”
“Arrivato, puzzerò terribilmente”
“Tu sei calvo. Pensa alla sottoscritta”
“Sarai bellissima. Come sempre. E non puzzerai.”
“Perché piangi?”
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