venerdì 6 gennaio 2017

001# Il Signor P. e la Costituzione


Articolo 21 della costituzione italiana: tutti hanno il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero con lo scritto, la parola e ogni altro mezzo di diffusione.
La costituzione del 1948, la più bella del mondo a sentire alcuni o un efficace strumento di contenzione degli estremismi per altri, garantisce a chiunque il diritto di espressione su qualsiasi argomento.

Ora, onestamente, voi lascereste al tronista Costantino Vitagliano la possibilità di esprimersi sulla manovra economica più efficace per il 2017? Potrebbe avere delle idee sull'esercizio di bilancio più efficaci di parte della classe politica, ma anche no e non ho proprio voglia di rischiare.
Ma chiunque ha diritto di esprimersi, anche se non ha competenze sull'argomento di discussione.
Voi potreste pensare “Si, ma non devi per forza ascoltare quello che dicono” e avreste perfettamente ragione! Ma anche qui andremmo a scontrarci con un'evidenza, ovvero è quasi impossibile non ascoltare.
Un Esempio? Sono stato personalmente bloccato su Twitter da Gasparri per avergli fatto una domanda.

Ha anche detto che mia madre vendeva il proprio corpo per un tozzo di pane.
Quindi anche un esperto di gogna pubblica come Maurizio Gasparri fa fatica a non ascoltare, anzi risponde a tono!
Per cui se il Ministero dell'economia e delle finanze può ignorare la proposta del tronista Costantino Vitagliano di istituire, ad esempio, un ministero della depilazione e dell'abbronzatura coatta, non è detto che valga per tutti i casi.

Piccolo memorandum: vi ricordate Tiziana Cantone, la ragazza di cui avevano condiviso il video dove tradiva esplicitamente il ragazzo? Si è uccisa perché tutti le davano della troia.
Lo era o meno? Non sta a me giudicarlo, non ero presente e non mi interessa.
In Generale non mi esprimo perché non so.
Ma se tutte le persone che non sanno tacessero non avremmo ospiti per i programmi di Barbara d'Urso e la preferisco confinata alle reti mediaset piuttosto che in giro a fare danni.
Quindi la costituzione sancisce il diritto a dire quello che vogliamo e il nostro fragile ego ci obbliga ad esprimerci su tutto, anche se ne abbiamo la stessa coscienza che un Chihuahua ha della fisica quantistica.

Che fare dunque?
Vi dico quello che farò io: mi esprimerò con ogni mezzo pensando alle conseguenze che può avere questo gesto.
Lo farò con il TERRORE delle conseguenze. Questi editoriali saranno trattati con il terrore atavico di dire una cazzata e che questa cazzata abbia delle conseguenze. Non prenderò alla leggera il diritto di esprimermi e cerchero di usarlo con intelligenza.

Il resto lo lascio a voi.

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