Non ho visto scendere la gente in piazza
e indignarsi come per il blocco dell'auto in Torino
di questi giorni.
Non ho visto accese sfuriate telematiche
volte a dissacrare le lungaggini della magistratura italiana.
Non ho percepito la rabbia tangibile di tutte
le persone con una dignità.
E non è che non ce ne fosse ragione.
Potrebbe esservi sfuggita la ragione ma nessun problema:
ve la ricordo io.
Il giudice Paola Dezani della Corte d'Appello di Torino
ha chiesto scusa al popolo italiano.
L'avvocato generale Giorgio Vitari ha espresso il rammarico
della Procura Generale della Repubblica Italiana
per i lunghi tempi trascorsi.
Il Presidente della Corte d'Appello ha detto:
"Si deve avere il coraggio di elogiarsi,
ma anche quello di ammettere gli errori.
Questa è un'ingiustizia per tutti,
in cui la vittima è stata violentata due volte,
la prima dal suo orco,
la seconda dal sistema"
Spero incominciate a capire la gravità dell'evento.
Ma vi voglio dare i dettagli:
una bambina di 7 anni viene
stuprata,
il processo di primo grado dura dal 1997 al 2007.
Poi ha atteso 9 anni per essere messo in secondo.
L'imputato è stato prosciolto
per la prescrizione del crimine.
Adesso, indignatevi.
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