"L'Amore questo Sconosciuto"
ovvero la vita vista da una Valletta.
Guida ragionata e commentata.
Più commentata che altro.
TRAMA
Lona, The Lady, è una attraente donna che ha fatto soldi ereditando dal marito americano.
Tutta la trama è spiegata da Simone.
Quello sulla Sinistra.
(screenshot da The Lady)
TEMI AFFRONTATI
AMORE: Il vero protagonista della serie.
Un amore vero e liquido, un fiume di conio che viene disperso in capricci puerili.
Un fiume di liquido seminale è quello che la regista ci fa intuire,
sperare
per poi deluderci ad ogni inquadratura.
Laddove un addominale obliquo incontra una ragazza in minigonna,
si accende un taglio di luce volto a definire le curve dell'attrice,
ogni qual volta la tensione raggiunge prospettive euripidiche
e lo spettatore freme all'idea dell'incontro di anime dei protagonisti...
CUT
Tutto si risolve in un cambio di scena.
Ottima! diceva il maestro.
E.... CUT! Ottimo! (screenshot da Boris - Il Film)
Ma le tette?
Mr P, vedendo la serie, continuava a domandarsi dove fossero i capezzoli.
No, perché noi siamo gente concreta. Ci piacciono le tette.
Ma niente.
Guarda, mi accontentavo anche solo di queste
(screenshot di Big Show dalla WWE)
Tutto un po' si esaurisce qui.
I PERSONAGGI
Che poi, se la guardi bene, sembra una versione povera di Jessica Alba
(foto di Gloria Contreras recuperata qui)
De Lady, Lona, è una vedova ricca e bona.
Lona si fa corteggiare, chiama tutti amore.
- come faceva nostra nonna, per inciso,
l'importante era che non fossimo comunisti -
Costantino Vitagliano dalla Droga
(screenshot da The Lady)
Sta con un tascio di borgata che si fa chiamare Luc,
che le muove violenza fisica e non,
che continua a rimandare ad allusioni sessuali senza mai farsela,
che allude ad una fantomatica "bestia in me" che "poi... sara in te, amore".
Luc è un disoccupato ex-palestrato multivitaminico
senza la benché minima conoscenza di mezzi comunicativi al di fuori del cellulare
e senza alcun sostentamento all'infuori dell'IFon con cui chiama The Lady.
In 7 puntate ha sempre parlato attraverso il telefono.
Un po' perché lei non c'è mai, un po' perché l'unica volta insieme l'ha picchiata.
Chi non lo avrebbe fatto?
Avremmo voluto però che lo stesso trattamento fosse riservato a tutti,
compresa la troupe
e i parenti fino al terzo grado di chiunque abbia partecipato a The Lady.
Sensualità alla Corte di The Lady: Natalia Bausch
(screenshot da The Lady)
Apriamo il capitolo Natalia Bush, migliore amica di The Lady.
Ogni personaggio di De Ledi ha un calendario per camionisti alle spalle o di fronte a sé.
Natalia viene sempre inquadrata in casa, con addosso della lingerie onanismo friendly.
La nota a margine della sceneggiatura che va a definire il personaggio è la seguente:
"Ogni tanto cerca di farsi ingroppare.
Fine."
Se volete vederle le bocce cliccate qui.
Kateryna Tarkovskij, la segretaria (screenshot da The Lady)
Come omaggio al grande Andrej Arsen'evič Tarkovskij
(quello che ha fatto Solaris, ma senza George Clooney)
la regista sceglie un'attrice con un cognome simile.
La segretaria passa il tempo a selezionare altre segretarie per The Ladi.
Segretarie che ballano.
Come scimmie ammaestrate.
Male.
Il sito da cui abbiamo tratto l'immagine è http://www.pooop.it/lory-del-santo/
Ma saranno consci che può essere tradotto come "Meeeerda"?
Il maschio proposto da De Ledi è monodimensionale,
la dimensione da lui conosciuta NON E' quella spirituale.
Sbarbato, in camicia e con uno spiccato accento che tradisce origini borboniche.
Le componenti di questo essere sono varie e minime:
c'è quella sveviana dell'uomo fragile, ripetitivo ed inetto,
quella omerica, dell'uomo con la lucidità mentale di un cane che rincorre le macchine
e la sensibilità spirituale di uno yak che si orina sul pelo
per essere irresistibile nell'agone dell'accoppiamento,
quella pirandelliana del personaggio in cerca di fama e successo,
ma che mai sfonderà la quarta parete,
al massimo la porta del vicino di casa confusa per la propria, che non si apriva con le chiavi.
LA SCENEGGIATURA
La confusione negli occhi della sceneggiatrice (foto presa da wikipedia)
Tommaso Moro ha scritto "Utopia".
Niccolo' Macchiavelli ha scritto "Il Principe".
Lory del Santo "De Lady"
E va beh.
Ogni tentativo di imbastire un dialogo viene spazzato via dallo spogliarello degli attori.
I dialoghi sono al più riempitivi tra un piano sequenza di fica in costume,
De' Ledi che telefona,
la segretaria che fa ballare qualcuno
e Sixpacks.
Esempio: dopo aver visto The Ledy provate a chiudere gli occhi.
Sullo sfondo nero, dopo un po' comparirà un Chihuahua in una borsa di Louis Vitton.
Catchphrase della serie:
"Io non studiando. Ci tengo i Muscoli"
La narrazione sembra ideata da un bambino che ha passato la propria vita in una scatola
imparando tutto sul mondo da Studio Aperto.
LA RECITAZIONE
(Al-Quran)
Prendi l'arte e mettila da parte (disegno di quel genio di Massimo Carnevale)
Tutti hanno le braccia lungo il corpo mentre parlano.
La Bodyguard non riesce a girare il collo (tipo Batman)
Lo sfregiato spia The Ledy perché è dietro una colonna.
Tutti ballano meglio di come parlano
e il migliore di loro NON è Kledi.
Non è mai chiaro dove sia rivolto il loro sguardo.
Sembrano tutti (donne incluse) doppiati da Maccio Capatonda.
PENSIERI IN LIBERTA'
I Perbenisti mentre guardano The Lady (devo scrivere sul serio chi sono?)
"Qui l'Ubermensch Nietzschiano è la somma di addominali
e catchphrases come "SEI IL MIO CUPCAKE AL CIOCCOLATO"
"Le inquadrature ricordano quel momento, nei porno, prima dello schizzo finale"
"Devo iscrivermi in palestra"
"Ma perché si tolgono tutti le magliette prima di uscire?"
"Sembra di vedere una lunghissima pubblicità di Ab Pro"
"Ad un certo punto lo diranno?"
"Cosa?"
"Fine."
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