Il corso, però, è l'unica possibilità che avrete di ottenere un lavoro che non vi interessa, ma che vi darà dei soldi.
Il Corso prevede che un ritardato vi parli per 6 ore di fila di slide che sta proiettando sulla parete.
Perché non leggere le slide?
Ecco, perché no?
Perché l'azienda deve pararsi il culo mentre il futuro lavoratore deve perdere tempo.
Solo dopo le 5 ore potrai firmare il contratto. Dopo la firma è fatta.
Ti scappa la cacca da quando sei entrato.
Fai due ore di corso nel quale potevi leggere le slide.
Pausa sigaretta. Cinque minuti. Troppo poco per la cacca.
Passa il tempo e lo stimolo passa.
Pausa Caffè dopo altre due ore.
Caffè ed aria aperta sotto un cielo splendido.
Riprende la lezione, ma il ritardato, notando la totale assenza di interesse dei lavoratori, ha tagliato quello che doveva dire. Ora, ha finito tutto.
Mancano 2 ore alla firma dei contratti. E devi cagare.
Il caffè e l'aria aperta hanno riempito il tuo animo e gonfiato il tuo intestino crasso.
Il tizio guarda la parete, i lavoratori chiaccherano tra di loro nell'attesa.
Ma tu no.
Millanti superiorità con i tuoi colleghi anche se in realtà trattieni uno stronzo gigante, di dimensioni primordiali.
Ti alzi, provi ad uscire dopo che tutti si stanno facendo i cazzi loro. Appena uscito il ritardato dice che stanno arrivando per la firma del contratto.
Ritorni a sederti.
Aspetti. Un'ora. Un'ora e mezza. Dopo due ore ti rialzi ed arrivano i famigerati contratti.
Ti vai a sedere.
Aspetti il tuo turno. Aspetti. Aspetti ancora mentre il tuo ano si costringe innaturalmente per non farti fare la cacca addosso. Aspetti.
Non ce la fai più, ti alzi e ti dirigi verso la toilette, quando viene detto il tuo nome.
Firmi.
Corri al bagno, quando ti passa ancora lo stimolo.
Lì, con epico sprezzo del pericolo, senza mostrare alcuna remora nei confronti del Signore DIO tuo, pianti un'epica bestemmia.
Ed è lì che la diarrea ti colpisce.
Inutile la corsa a casa, è troppo tardi. I sedili dell'auto rischiano di rimanere pregni di quello scarico fognario che è il tuo culo.
Per le mutande non c'è già più speranza.
In tre semafori rossi riesci a rimuovere i pantaloni. In una piazzola di sosta rimuovi le mutande disgraziatamente già sgommate.
Riparti per casa, ma non è finita e le mutande, in combinazione con la giornata più torrida della primavera, stanno ottenendo l'effetto del napalm sui vietnamiti.
Lanci le mutande in mezzo ad una rotonda e corri verso casa.
Arrivi.
Metti le chiavi nella toppa, ma non ce la fai.
E' avvenuto e non c'è una balia disposta a pulirti. Nessun borotalco ti renderà di nuovo puro e nessuna mamma vorrà mordere più quel culetto da neonato.
Non ti rimane che entrare in casa e, stancamente, riposare.
Domani è un altro giorno.
Cazzo.
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